LIBERI E PROTAGONISTI PER NON FAR ARRETRARE LE CONQUISTE EUROPEE
La mia intervista di oggi su “Il Corriere della Sera”, sui nuovi Commissari euroepei
Sembrava che non voleste Fitto, invece lo votate…
«Per la verità noi abbiamo da subito e sempre posto un problema politico: il gruppo Ecr di Meloni non crede alla prospettiva dell’integrazione europea. Guarda al passato ad una collaborazione tra Stati, la vecchia formula intergovernativa. Una opzione totalmente inadeguata per affrontare il futuro e contraria agli interessi dell’Italia. Per questi motivi hanno votato contro il programma europeista di Ursula Von Der Leyen ma poi ne hanno rivendicato la condirezione . Una palese contraddizione. G Meloni non ha “ servito” l’Italia si e’ “ servita “ del prestigio di Paese fondatore per portare avanti il suo disegno. Non abbiamo sbagliato noi a segnalare questa contraddizione, ha sbagliato il PPE ad accettarla. E ne pagheranno il prezzo perche’ temo, ne ha parlato Bettini, che siamo dentro un nuovo step del progetto della destra sovranista. Ma li fermeremo».
L’eurogruppo pd non era unanime e voi ufficialmente non avevate detto un sì
«Queste sono caricature, gossip. In realtà c’è una discussione molto matura e unitaria di fronte a una grande novità che in Italia non si riesce a capire: dobbiamo abituarci a l’idea che probabilmente non esisterà più una maggioranza stabile, definita. Per colpa delle furbizie di Weber ogni volta faremo i conti con le incursioni della destra nazionalista che tenta di far arretrare l’Europa. E’ questo il senso della nostra continua battaglia: liberi e protagonisti per non far arretrare le conquiste europee e fare di tutto fino all’ultimo istante per fare avanzare un Europa più forte e più umana. Mai nella storia europea del resto i nazionalisti hanno avuto circa 200 deputati e cosi tanti governi a destra . Cosa dovremmo fare? Dopo Trump regalargli l’Europa? Non ci penso proprio. Non siamo una ridotta che “ testimonia “i suoi valori del passato, ma una forza che vuole attuarli anche in una situazione difficile nel presente e per costruire il futuro».
Adesso il gruppo S&D è spaccato…
«Veramente ormai è il Ppe, malgrado la sua forza,ad essere un arcipelago di indirizzi. Diretto formalmente da Weber ma in realtà guidato dal Ppe spagnolo che pensa a se stesso e non all’Europa. Il Ppe ignaro o complice sta tradendo la sua tradizione europeista anche per la fragilità di leadership pensa più a vivacchiare nel presente che non ad essere protagonista della costruzione del futuro. Sottovaluta la pericolosità del disegno dei nazionalisti di sovvertire l’impianto stesso del processo europeo. Ci hanno lasciato da soli a presidiare questo fronte . Confido che i colleghi di Forza Italia facciano pesare la propria forza come credo abbiano fatto in queste settimane».
Con questo voto nasce una nuova maggioranza?
«L’accordo di luglio è stato rilanciato. Il problema vero e’ che i governi di destra hanno varato una commissione debole e conservatrice. Noi anche se in condizioni difficili dovremo fare il massimo per non far deragliare l’Europa. Non difendere il presente, non tornare indietro ma provare su tutto a costruire maggioranze per far avanzare un Europa più competitiva e in grado di difendere le persone e il pianeta. Vedremo chi si sottrarrà».
In Italia Conte non vuole un’alleanza organica con voi…
«Dopo due anni di governo delle destra si sta muovendo molto nella società italiana: ci sono segnali positivi. Anche nella politica cresce una nuova consapevolezza dell’importanza di costruire convergenze per essere credibili. Ho un grande rispetto per il dibattito interno dei 5 stelle e non voglio interferire . Mi sembra che la battaglia di Conte sia quella di ricollocare il M5S in una prospettiva di cambiamento alternativo alle destre. È’ un processo secondo me positivo e va rispettato.
M5S e Avs hanno chiuso a Renzi.
«Ma convergono e contribuiscono sempre di più a costruire un unità di azione battaglie politiche su una nuova agenda italiana. Noi ora , ed è questo il senso dello sforzo unitario di Elly Schlein , dobbiamo dire agli italiani dove vogliamo portarli e per essere credibile questa proposta deve essere costruita aprendosi al Paese, coinvolgendo le forze migliori, come ci ricorda sempre Prodi, e in maniera unitaria . Ci vuole non il balletto sui nomi ma passione , visione e unità».
I vostri alleati non vogliono fare i “cespugli” del Pd.
«Tutti devono sentirsi ed essere protagonisti c’è una ricerca da fare insieme per dare risposte vere e credibili. Troppe volte su troppi temi siamo arrivati troppo tardi e divisi e alla fine ha vinto la subalternità e abbiamo avuto effetti devastanti. Altro che cespugli chi ha idee le metta in campo. La destra cavalca i problemi ma non li risolve, noi siamo in grado di farlo?».